- raccontato da Limentani Mario | 1927
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Provincia di Roma - Per la memoria | 26/08/2011
Mario venne mandato al sottocampo di Melk dove si trattava di scavare le gallerie dove i tedeschi avevano trasferito le fabbriche di armi. Nel campo ha visto e ha subito cose terribili. Un giorno vennero presi alcuni numeri di matricola tra cui il suo. A tutti quelli che entravano nella baracca un tedesco levava tutti i denti. A Mario ne hanno strappati solo dodici perché era stato, come al solito, l’ultimo ad entrare. Non s trattava di esperimenti, era per il loro divertimento. Un giorno il comandante del campo portò il figlio che compiva 18 anni, lo mise davanti a 40 deportati, gli diede la rivoltella e gli disse d sparare a tutti visto che adesso era un uomo. Agli inizi di maggio del 1945 si cominciò a sapere che gli americani erano vicini. Le SS cercarono di convincere i deportati a rifugiarsi nelle gallerie: avevano minato tutto e avevano intenzione di eliminarli per non lasciare testimoni. Non ci andò nessuno.
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