Il 'ponce' alla livornese del Ghiacciaio

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  • raccontato da Giovanni Ughi | 1923
  • caricato da Redazione | 31/08/2008
La ricetta del vero "ponce" all livornese fatta nel bar chiamato Ghiacciaio. La mattina si consumava inzuppando i frati: ciambelle di pasta da brioches fritta nell'olio cosparse di zucchero.
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COMMENTO

1 inseriti
Andrea
13/10/2009 - alle ore00:25
Si provi, qualcuno, a dire ai livornesi che il ponce deriva dall'inglese "punch"! E' il toccasana, il nutrimento, la bandiera della città, il latte dal quale non ci si divezza mai, il whisky labronico, l'aperitivo e il digestivo, il pretesto, la scusa, il brindisi e l'ammazzaguai. Eppoi ponce è solo il nome di una "specie": di ponci -diversissimi- ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le occasioni, e ognuno ha un suo nome gergale preciso.
BERSAGLIERE: ponce bianco con uno spicchio d'arancia. Si chiama così perché si prepara alla svelta.
BOERO: ponce forte con curacao detto anche boerino, boga, drosche... e a seconda della forza c'è il drosche semplice, il drosche di sopra... Era il ponce dei vetturini e dalla carrozza ha preso il nome (Drosche).
MEZZINO: piccolo ponce economico,
NONNA: a Pisa è un ponce carico e abbondante,
PONCE RISTRINTO o RUMMOSO: con molto rum,
ROCCHINO: ponce bianco,
RUMMINO: solo rum,
VESTRINO: ponce viareggino piuttosto leggero, ma si può rafforzare e renderlo "bello zingato con sette 'olpi di rum!"
VIPERA: ponce nero,
TORPEDINE o TORPEDINIERA: ponce molto carico.
Spero di avervi aiutato a capire la vera essenza del ponce, che dal racconto traspariva poco. Perché "A LIVORNO C'E' ER PONCI 'N DER CERVELLO!"