Una volta aperte le porte del carcere, il ritorno non fu immediato perché gli italiani non sono venuti subito a riprendere i propri prigioniero. Vera e la cugina furono accolte nel campo dei francesi che nel frattempo si era svuotato perché invece i francesi erano accorsi subito per i propri concittadini. Lì hanno avuto la prima esperienza con DDT che le liberò finalmente dalle cimici. E un giorno, mentre aspettavano, videro arrivare Paolo Buffa, il cugino di Vera, su una camionetta inglese, che le aveva rintracciate. Vera è passata a salutare i genitori ma la cosa che voleva era tornare a Roma. Il primo lavoro importante fu però a Vico Canavese dove Vera andò a dirigere un istituto per orfani di partigiani. Istituto che fu chiuso pochi anni dopo la guerra con una falsa accusa mossa da un democristiano: era cominciata la guerra fredda. Vera andò a lavorare al comitato regionale del PCI a Torino. A Torino Vera ha conosciuto il marito. Ha continuato sempre a lavorare in associazioni culturali. E’ stata bibliotecaria della CGIL. Attualmente è presidente dell’ANED sezione di Roma.
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